lunedì 16 aprile 2012

Il Governo dei Competenti

tratto da Il legno storto:
http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=34359

Scritto da Vito Foschi   
Friday 13 April 2012
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In un nostro precedente articolo ci chiedevamo se il governo Monti fosse utile , ora credo che il giudizio di molti non può che essere negativo. L’idea dei governi tecnici è quantomeno fuorviante perché i governi sono solo politici e l’attuale governo ne è la più concreta dimostrazione. Personalmente non nutro simpatia per tecnici e professori perché mi sfugge come sia possibile che un meccanico per quanto di valore possa fare un buon lavoro da imbianchino. Può succedere, ma è incidentale non valido sempre. 
Finora l’unica riforma importante varata dal governo è quella delle pensioni, ma con qualche errore di troppo. Siamo in presenza di tecnici e alla fine ci si scorda degli esodati, un problema di non poco conto. Errore, forse scusabile per un politico, ma non accettabile per chi si presenta come esperto e se l’avesse fatto il ministro politico di turno si sarebbe scatenato l’inferno. L’abbassamento dello spread, per quanto temporaneo, è da addebitare all’azione di Draghi che ha quasi regalato 1000 miliardi alle banche per poter acquistare titoli pubblici. Tra le altre cose, è da chiedersi come questa immensa massa di moneta possa impattare sui prezzi, così come un tasso di interesse politicamente basso possa distorcere l’allocazione delle risorse economiche.
L’ambiguità di questo governo che si presenta come tecnico è evidente in questi ultimi giorni. Dopo le disavventure leghiste venute subito dopo gli ammanchi del tesoriere della Margherita è acclarato che il sistema dei rimborsi elettorali vada rivisto nel modo più semplice possibile, ovvero con una bella decurtazione. Non si capisce perché dare ai partiti una somma da usare per la campagna elettorale se questa non viene utilizzata. Dalle cifre che girano sembra che poco più di un quarto del totale dei rimborsi venga usata per spese elettorali. Non mettiamo la mano sul fuoco sulle cifre, ma anche ad un esame superficiale si capisce che la cifra rimborsata è maggiore di quella spesa. Un governo tecnico, il cui presidente si vanta di avere più consensi dei partiti, avrebbe potuto approfittare, con termine ora di moda, del momentum, per un decreto taglia rimborsi aggiungendoci per esempio anche il taglio dei fondi per i giornali di partito. Parliamo di taglio ai rimborsi per realismo anche se intimamente convinti che sia necessario abolirli del tutto. Questo provvedimento avrebbe trovato la strenua opposizione dei partiti, però questo non sarebbe dovuto essere un problema per un governo tecnico che afferma di avere più fiducia dei partiti. In questo bailamme anche i partiti avrebbero rischiato grosso scontrandosi con un’opinione pubblica contraria. Ovviamente varare un provvedimento del genere richiede coraggio, ma è evidente che ciò manca a questo governo. Ad oggi, l’iniziativa sui rimborsi è stata dei partiti, connaturando come politico il governo facendo nascere il dubbio che il tecnico Monti non voglia scontentare i politici ed è più che legittimo chiedersi il perché. Un decreto taglia rimborsi e con qualche taglio ai parlamentari avrebbe fatto crescere il gradimento per il governo a dismisura e forte di ciò avrebbe potuto forzare la mano.
Come dicevamo tempo fa, passando il tempo sfuma l’alone dell’emergenza e i partiti si riorganizzano per imporre la loro volontà e il governo tecnico si trasmuta non in un governo politico ma in quello dei partiti.

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