giovedì 26 aprile 2012

Prima firma per il pledge ad Asti.

Vi segnalo che Davide Sky Scaiola, candidato consigliere ad Asti ha sottoscritto il Pledge Tea Party Italia - Confcontribuenti. Il pledge è un impegno a non aumentare le tasse e la spesa pubblica sul modello di ciò che avviene in USA.

sabato 21 aprile 2012

Bertrand de Jouvenel

tratto da Wikipedia: http://it.wikiquote.org/wiki/Bertrand_de_Jouvenel
Bertrand de Jouvenel, (1903-1987), storico francese.
  • Non esiste alcuna istituzione che possa permettere di far concorrere ogni persona all'esercizio del potere, dal momento che il potere è il comando, e non è possibile che tutti comandino. La sovranità del popolo non è altro che una finzione, e una finzione che, alla lunga, può essere soltanto distruttiva delle libertà individuali. Il medioevo non ha affatto conosciuto questo genere di difficoltà; per esso la legge era fissa, la legge era data. Solo dal momento che la legge divina verrà respinta come superstizione e la consuetudine come routine, sarà indispensabile fare la legge. Occorre allora una potenza legislativa. Autrice della regola suprema, essa sarà una potenza necessariamente suprema [quindi lesiva della libertà individuale].
    Siamo abituati a considerare l'assolutismo monarchico con la sua organizzazione oppressiva, come l'opposto dello Stato moderno. Il sovrano è finalmente riuscito a sbarazzarsi di quanto di sacro e inviolabile gli stava sopra e ne arginava l'azione. Ma in origine valeva per esempio l'imprecazione dell'antica legge norvegese: "Se il re viola la dimora di un uomo libero, tutti andranno verso di lui per ucciderlo". Ci si chieda pure chi e quanti erano allora gli uomini liberi; resta il fatto che il concetto di libertà nacque associato alla fede nell'esistenza di diritti individuali intangibili, superiori a qualunque autorità. E gli uomini liberi facevano valere con energia questi loro diritti: la Rivoluzione d'Inghilterra incomincia, in nome del diritto di proprietà offeso, come resistenza a un'imposta territoriale lieve, la shipmoney.
    Ci si aggrappa a quel grido di "libertà!" che risuona all'inizio di qualsiasi rivoluzione, e non ci si accorge che non è mai esistita rivoluzione che non sia sfociata in un pesante accrescimento del potere. Prima c'era l'autorità di Carlo I, di Luigi XVI, di Nicola II. Poi vi sarà quella di Cromwell, di Napoleone, di Stalin. Questi sono i padroni verso i quali si troveranno assoggettati i popoli che si erano sollevati contro la "tirannide" dello Stuart, del Borbone o del Romanov. (da Del potere: storia naturale della sua crescita)

mercoledì 18 aprile 2012

Protezionismo - aforisma

Col protezionismo i nostri governi fanno a noi in tempo di pace quello che i nostri nemici ci farebbero in tempo di guerra" (Henry George)

lunedì 16 aprile 2012

Il Governo dei Competenti

tratto da Il legno storto:
http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=34359

Scritto da Vito Foschi   
Friday 13 April 2012
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In un nostro precedente articolo ci chiedevamo se il governo Monti fosse utile , ora credo che il giudizio di molti non può che essere negativo. L’idea dei governi tecnici è quantomeno fuorviante perché i governi sono solo politici e l’attuale governo ne è la più concreta dimostrazione. Personalmente non nutro simpatia per tecnici e professori perché mi sfugge come sia possibile che un meccanico per quanto di valore possa fare un buon lavoro da imbianchino. Può succedere, ma è incidentale non valido sempre. 
Finora l’unica riforma importante varata dal governo è quella delle pensioni, ma con qualche errore di troppo. Siamo in presenza di tecnici e alla fine ci si scorda degli esodati, un problema di non poco conto. Errore, forse scusabile per un politico, ma non accettabile per chi si presenta come esperto e se l’avesse fatto il ministro politico di turno si sarebbe scatenato l’inferno. L’abbassamento dello spread, per quanto temporaneo, è da addebitare all’azione di Draghi che ha quasi regalato 1000 miliardi alle banche per poter acquistare titoli pubblici. Tra le altre cose, è da chiedersi come questa immensa massa di moneta possa impattare sui prezzi, così come un tasso di interesse politicamente basso possa distorcere l’allocazione delle risorse economiche.
L’ambiguità di questo governo che si presenta come tecnico è evidente in questi ultimi giorni. Dopo le disavventure leghiste venute subito dopo gli ammanchi del tesoriere della Margherita è acclarato che il sistema dei rimborsi elettorali vada rivisto nel modo più semplice possibile, ovvero con una bella decurtazione. Non si capisce perché dare ai partiti una somma da usare per la campagna elettorale se questa non viene utilizzata. Dalle cifre che girano sembra che poco più di un quarto del totale dei rimborsi venga usata per spese elettorali. Non mettiamo la mano sul fuoco sulle cifre, ma anche ad un esame superficiale si capisce che la cifra rimborsata è maggiore di quella spesa. Un governo tecnico, il cui presidente si vanta di avere più consensi dei partiti, avrebbe potuto approfittare, con termine ora di moda, del momentum, per un decreto taglia rimborsi aggiungendoci per esempio anche il taglio dei fondi per i giornali di partito. Parliamo di taglio ai rimborsi per realismo anche se intimamente convinti che sia necessario abolirli del tutto. Questo provvedimento avrebbe trovato la strenua opposizione dei partiti, però questo non sarebbe dovuto essere un problema per un governo tecnico che afferma di avere più fiducia dei partiti. In questo bailamme anche i partiti avrebbero rischiato grosso scontrandosi con un’opinione pubblica contraria. Ovviamente varare un provvedimento del genere richiede coraggio, ma è evidente che ciò manca a questo governo. Ad oggi, l’iniziativa sui rimborsi è stata dei partiti, connaturando come politico il governo facendo nascere il dubbio che il tecnico Monti non voglia scontentare i politici ed è più che legittimo chiedersi il perché. Un decreto taglia rimborsi e con qualche taglio ai parlamentari avrebbe fatto crescere il gradimento per il governo a dismisura e forte di ciò avrebbe potuto forzare la mano.
Come dicevamo tempo fa, passando il tempo sfuma l’alone dell’emergenza e i partiti si riorganizzano per imporre la loro volontà e il governo tecnico si trasmuta non in un governo politico ma in quello dei partiti.

venerdì 13 aprile 2012

Tea Party Asti

Per la prima volta Tea Party Italia sbarca ad Asti, in Piemonte, con un grande evento che segna il ritorno ad un Tea Party del Prof. Antonio Martino. Per uscire dalla crisi e creare nuovo lavoro. Meno Tasse, meno Stato, più Libertà!

Ospiti:
- Prof. Antonio Martino
- Giancarlo Galan

Conduce:
- On. Giuseppe Moles

L'evento si terrà il 21 aprile ore 18.00 presso il Palazzo della Provincia, P.za Vittorio Alfieri 33 ed è organizzato in collaborazione con importanti associazioni del territorio come ProgettAzione, Europa Duemila, Comitato Cavour.

Info:
Enrico Goitre
enrico7489@hotmail.it