sabato 30 aprile 2011

Polemica del 1 maggio: negozi aperti si o no

Il Tea Party è un movimento di uomini e donne convinti che i cittadini sia persone adulte e responsabili capaci di prendere delle decisioni in maniera autonoma, senza che uno Stato-mamma li accudisca. Ci riesce difficile capire perché gli orari dei negozi debbano essere stabiliti per legge e non liberamente dai commercianti, come se fossero degli scolaretti a cui è necessario lo squillo della campanella. Premesso ciò, troviamo veramente ridicola la polemica sull'apertura dei negozi il 1 maggio: chi vuole aprirà, chi no farà quello che gli pare. Per assurdo, se il 1 Maggio è così sacro perché non chiudere ospedali, caserme dei carabinieri, questure, stazioni dei vigili del fuoco, centrali elettriche, acquedotti, ecc. I lavoratori del commercio sono diversi dagli altri?

Tea Party Piemonte

sabato 23 aprile 2011

Tea Party Piemonte incontra Andrea Mancia

Giovedì 28 aprile ore 20.00 presso il gazebo del Caffé Roma già Talmone, piazza Carlo Felice, 36 Torino, Tea Party Piemonte incontra Andrea Mancia, giornalista, esperto di politica americana, fondatore di Tocqueville (http://www.tocque-ville.it/) e di The Right Nation (http://www.rightnation.it/). Sorseggiando un aperativo si parlerà di politica americana e delle opposte visioni della società che dividono i due principali schieramenti

domenica 17 aprile 2011

IL COVAR 14, UNA FABBRICA DI POSTI DI LAVORO

Pubblichiamo con piacere un articolo di Stefano Polastri, nostro simpatizzante

IL COVAR 14, UNA FABBRICA DI POSTI DI LAVORO

di Stefano Polastri

Finalmente il Covar 14, ente pubblico che " dovrebbe assicurare" nel proprio bacino l'organizzazione dei servizi di spazzamento, raccolta, raccolta differenziata e conferimento dei rifiuti agli impianti di smaltimento, da questa sera, 15 aprile 2011, sappiamo che svolge attività ufficio di collocamento che come ha bene espresso il suo presidente Leonardo Di Crescenzo a tutti noi che abbiamo partecipato all'assemblea pubblica organizzata dal Comune di Piossasco e dal Comitato dei Cittadini.
Per poter svolgere e gestire la raccolta differenziata cosi com'è organizzata nei comuni del Consorzio, occorrono mezzi e personale e si è scelto proprio il servizio più oneroso possibile cosi da creare più posti di lavoro possibile, magari accontentando amici degli amici, ma gravando in maniera significativa sulle tasche di noi contribuenti e ciò è veramente sgradevole. Ci vengono a raccontare che Piossasco è il primo comune del Piemonte "RICICLONE" e siamo quelli che paghiamo di più, per esempio 3 persone in un'abitazione di 80 mq. 340 euro all'anno!!!!tia
Ma cosa se ce ne facciamo di questi riconoscimenti se siamo i più tartassati !!!!! Ci va poco a capire che dovrebbe essere il contrario e invece...
Una mattina qualsiasi, provate a fermarvi al bar di fianco alla Banca IntesaSanpaolo in via Cavour a Piossasco, non riuscirete perche ci sono i furgoncini parcheggiati..
Eppure queste scelte del Consorzio sono da condividere con i Sindaci dei comuni che ne fanno parte..e quindi immaginiamo cosa c'e dentro.. Invece di scegliere un metodo di servizio più snello efficiente ed economico, niente siamo alle solite, le stesse logiche che portano alla protesta infondata della privatizzazione dei servizi pubblici locali e in particolare della gestione dell'acqua in cui fino ad ora ha dato più da mangiare che da bere..
Per non parlare dei debiti che affliggono il consorzio e che certamente dovra ripianare entro il 31 dicembre quanto terminerà di esistere a seguito della riforma.
Cosa si può fare?
Il problema è il metodo con cui il servizio viene attualmente eseguito, troppo personale, troppi camioncini che affollano la città, se vogliamo troppo inquinamento.
Bisogna continuare con la differenziata ma realizzare punti di raccolta in cui i passaggi per lo svuotamento sono concentrati e adeguanti alla nuova organizzazione, più efficienza, risparmio e razionalizzazione.
Per quanto riguarda il rimborso dell'IVA come al solito la burocrazia va avanti a suon di sentenze e l'attesa come al solito non è mai una certezza.
Nella prossima puntata tutti i dati del colossale debito.

giovedì 14 aprile 2011

Tea Party al Torino Comics

Ciao, vi giro l'articolo pubblicato sul sito di Cronaca Qui sulla giornata di domenica. Il link:

Tea Party al Torino Comics

Grande successo per il Tea Party al Torino Comics di domenica 10 aprile. In poco meno di tre ore sono stati distribuiti circa 1000 volantini e raccolto contatti. A dar man forte alla sezione piemontese del Tea Party è arrivato il coordinatore nazionale David Mazzarelli e come ospite d'eccezione un rappresentante del Tea Party Lombardia Filippo Bascialli, che è arrivato apposta da Milano per dare una mano.
Molti cittadini hanno apprezzato l'impegno antitasse e la lotta contro la burocrazia portato avanti dal Tea Party Italia.
L'occassione è stato utile per David Mazzarelli anche per fare il punto della situazione con i coordinatori piemontesi, Vito Foschi e Giulia Bonaudi. L'impegno più immediato, considerato il periodo elettorale, è quello di sottoporre ai vari candidati, insieme a Confcontribuenti, il cosidetto pledge, un impegno formale a non aumentare le tasse e la spesa pubblica.
Il programma del Tea Party Italia prevede prima dell'estate un evento nazionale a Como e un seminario formativo di due giorni per i vari coordinatori regionali e poi naturalmente i vari eventi regionali sparsi per la penisola.

martedì 12 aprile 2011

Il volantino distribuito a Torino Comics

Qui sotto vi lascio il volantino che abbiamo distribuito a Torino Comics. Chi avesse buona volontà lo può stampare e farlo continuare a girare.

Aforisma Reagan

La Politica è stata definita la seconda più antica professione del Mondo. Certe volte trovo che assomigli molto alla prima "Ronald Reagan"

lunedì 11 aprile 2011

Aforisma

"Ogni Mattina in Italia, il cittadino si sveglia, sa che deve correre più in fretta al lavoro o finirà in miseria. Ogni mattina in Italia, lo Stato si sveglia, sa che deve tassare sempre di più, o morirà di fame. Quando il sole sorge, non importa se vedi un politico o un esattore: è meglio che cominci a correre"! Stefano Bisogni

lunedì 4 aprile 2011

Lo spiritello illiberale

Vi posto un articolo di Nicola Porro tratto sul suo blog(http://blog.ilgiornale.it/porro/) che tratta della nuova tassa sulla benzina per finanziare i fondi per lo spettacolo.

tratto da http://blog.ilgiornale.it/porro/

Lo spiritello illiberale

di Nicola Porro

Si ha l’impressione che ogni tanto (un po’ troppo spesso, per la verità) all’interno del governo si insinui uno spiritello malvagio che ne combina di tutti i colori. Insomma, come fa un liberale ad accettare che con decreto si tolgano dei quat­tri­ni dalle tasche degli automo­bilisti per depositarli in quelle di Nanni Moretti? Come fa un liberale a sopportare che, sem­pre con un decreto, il governo si impicci delle assemblee di un’azienda privata, e per di più quotata in Borsa (già venduta all’estero anni fa), per favorire un’alternativa a un’acquisizione straniera? E come fa un liberale a tollerare la sbalordi­tiva giravolta sul nucleare?
Cerchiamo di essere molto chia­ri. La prerogativa delle sciocchezze non è solo del governo italiano. Ba­sti pensare al nucleare: la signora Merkel, tutta preoccupata dai suoi pessimi risultati elettorali, sta facen­do ben di peggio di quanto ha deli­berato l’Italia con la sua moratoria. Ma il punto, caro presidente Berlu­sconi, è che Lei, solo poche settima­ne fa, in una bella lettera al Corriere della Sera aveva riaffermato con vi­gore la necessità di una scossa, di una frustata all’economia italiana. Nel Consiglio dei ministri all’uopo convocato, aveva abbozzato un’ipotesi di lavoro. Ma certamen­te aveva indicato una strada: più li­beralizzazioni, più libertà di impre­sa. Questa è roba che ancora piace. Per carità, aprire il mercato crea problemi: soprattutto a coloro che godono e sfruttano le chiusure. Ma, caro presidente, è davvero con­vinto che gli italiani siano «felici di contribuire con un centesimo delle proprie tasse al finanziamento del­la cultura»? È davvero convinto… Stop, sarebbe meglio dire. Si è forse improvvisamente convinto che sia giusto un prelievo forzoso su 37 mi­lioni di patenti italiane, oltre a ciò che già abbondantemente pagano, per compiacere un’industria che è certamente grande, ma proprio per questo potrebbe badare a se stessa? Caro presidente, le avranno detto come costoro le hanno rispo­sto: «Sono soldi che ci spettavano».
Ecco, presidente, davvero un li­berale può sopportare l’idea che tutto spetti a tutti? Davvero si può pretendere da avvocati, commer­­cialisti, ragionieri, giornalisti, tassi­sti, costruttori e via dicendo, mag­giori liberalizzazioni, e dunque più competizione e merito, e poi decre­tare in un Consiglio dei ministri che una società come Parmalat, quotata in Borsa, debba finire sol­tanto a qualcuno che ha il passa­porto italiano? Chi decide cosa sov­venzionare e proteggere e cosa no? È evidente che ci si mette in un cul de sac . Abbiamo sostenuto la modi­fica dell’articolo 41 della Costitu­zione, che lei ha proposto, esatta­mente per questo motivo. Non si sa­rebbero più commessi gli errori del passato, con liberalizzazioni ad personam, ma l’intero sistema sa­rebbe stato improntato alla libertà di impresa. Si ha l’impressione che il sistema ora rischi di essere im­prontato agli umori del Consiglio dei ministri. Ai suoi piani, più che a quelli del mercato. L’agroalimenta­re è certamente un settore strategi­co. Come tutti quelli che produco­no ricchezza. Ma facciamo un gio­co al contrario. Sa forse indicarci, con la medesima perversa logica con cui si intende bloccare il merca­to nel caso Parmalat, quale settore non sia strategico? Paradosso dei paradossi, nel settore elettrico-nu­cleare, strategico per definizione, aveva inevitabilmente dovuto affi­dare la tecnologia ai francesi.
Lei, gran borghese che si è fatto da solo, indugi qualche volta nel­l’aristocratique plaisir de déplaire di Baudelaire. Racconti piuttosto che, grazie alla sbornia del fotovol­taico, nei prossimi 20 anni gli italia­ni avranno le proprie bollette gra­vate di oneri impropri per 80 miliar­di di euro. Dica che aumentare le tasse sulla benzina utilizzando il ri­cavato a favore dei teatri lirici et alia è una straordinaria imposta regres­siva: toglie a tutti, tra cui i più debo­­li, per dare a pochi. Sostenga con forza che il mercato non lo si può invocare,come l’arbitro,solo quan­do fa comodo e definirlo cornuto quando ci assegna un rigore con­tro.
Oppure, come direbbe lei, si astenga dall’eccitare i liberali con quei bei propositi liberalizzatori consegnati al Corriere e al Consi­glio dei ministri di sole poche setti­mane fa. Meglio rassegnati che de­lusi.