giovedì 30 dicembre 2010

Torino e la sua multiutility

Attualmente la città di Torino è proprietaria del 50% della FINANZIARIA SVILUPPO UTILITIES S.r.l., mentre l'altro 50% fa capo al comune di Genova. Questa finanziaria ha come unica attività la gestione della partecipazione in Iren dei due comuni, una sorta di patto di sindacato in versione societaria. La partecipazione che fa capo alla finanziaria è pari a circa il 36% (esattamente il 35,96%) facendone l'azionista di maggioranza relativa. Questo pacchetto è sindacato insieme a quelli dei soci emiliani (gli azionisti di controllo dell'ex Enia). Facendola breve il comune di Torino possiede il 18%, seppur tramite finanziaria, del capitale di Iren, società quotata in Borsa. Oggi  30 dicembre 2010 ore 17.00 circa la quotazione dell'azione è di: 1,254. Le azioni possedute dalla finanziaria è pari a 424.999.233 che moltiplicato 1,254 dà un controvalore di 532.949.038,182. In breve circa 530 milioni di euro di cui 265 fanno capo a Torino.
Ora ci si chiede quale vantaggio deriva ai cittadini torinesi da questa partecipazione? Quale utilità pubblica persegue il comune di Torino possedendo queste azioni? Per caso l'elettricità o il gas o il teleriscaldamento costano di meno o vengono venduti al semplice prezzo di mercato? Quindi dove è il vantaggio del cittadino torinese? Non mi sembra che noi cittadini deleghiamo ai comuni l'investimento dei nostri risparmi. I nostri soldi non dovrebbero servire per scuole e strade? Ma non è tutto. Il comune di Torino è uno dei più indebitati d'Italia con un debito pari a circa 5500 milioni e il 18% delle entrate annuali vengono usate per pagare mutui e interessi. Ora ci si chiede perché non vendere la partecipazione in Iren e saldare qualche debito? Pagare qualche fornitore per esempio o estinguere qualche debito bancario.
Il prossimo anno ci saranno le elezioni comunali a Torino. E' troppo chiedere al prossimo sindaco di vendere la partecipazione in Iren?

Vito Foschi
Tea Party Piemonte

sabato 25 dicembre 2010

mercoledì 22 dicembre 2010

La città di Dio

Ingiustizia e violenza degli stati e dei briganti.
4. Se non è rispettata la giustizia, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri? Perché anche le bande dei briganti che cosa sono se non dei piccoli Stati? È pur sempre un gruppo di individui che è retto dal comando di un capo, è vincolato da un patto sociale e il bottino si divide secondo la legge della convenzione. Se la banda malvagia aumenta con l'aggiungersi di uomini perversi tanto che possiede territori, stabilisce residenze, occupa città, sottomette popoli, assume più apertamente il nome di Stato che gli è accordato ormai nella realtà dei fatti non dalla diminuzione dell'ambizione di possedere ma da una maggiore sicurezza nell'impunità. Con finezza e verità a un tempo rispose in questo senso ad Alessandro il Grande un pirata catturato. Il re gli chiese che idea gli era venuta in testa per infestare il mare. E quegli con franca spavalderia: "La stessa che a te per infestare il mondo intero; ma io sono considerato un pirata perché lo faccio con un piccolo naviglio, tu un condottiero perché lo fai con una grande flotta”.

 Sant’Agostino, La Città di Dio, libro 4°

martedì 21 dicembre 2010

Aforisma

"Ho sempre pensato che la cosa migliore che lo Stato può fare è quella di non fare nulla" (1976) Ronald Reagan

mercoledì 1 dicembre 2010

Storia libera

Ciao a Tutti!
Vi segnalo il sito di Storia Libera: http://www.storialibera.it/ ampio archivio di articoli in perfetto stile fusionista. Il fusionismo è la corrente di pensiero che postula l'unione di conservatori e liberali. Potete trovare articoli su pensatori conservatori e liberali, su argomenti come la Vandea e la storia della Chiesa, ma anche  dossier dedicati ai Tea Party e alla difesa della proprietà privata e così via. In breve argomenti conservatori e liberali. Potete trovarci anche un lungo articolo sul Paleolibertarsimo e Rothbard di Guglielmo Piombini:
http://www.storialibera.it/attualita/libero_mercato/murray_newton_rothbard/articolo.php?id=3841
Tra l'altro, Piombini è autore del libro "PRIMA DELLO STATO. IL MEDIOEVO DELLA LIBERTA'"
Ciao